Interrogazioni: Piani e programmi per l’energia

DI GIROLAMO, MORONESE, COLTORTI, CASTELLONE, SANTILLO, RICCIARDI, CORRADO, DESSÌ, DONNO, LANNUTTI, DE LUCIA, ANGRISANI, NOCERINO, CORBETTA, L’ABBATE, FEDE, ORTIS, CASTALDI

Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico. – Premesso che: la direttiva 2001/42/CE impone la realizzazione della valutazione ambientale strategica (VAS) per “piani e programmi” aventi per oggetto l’energia.

In particolare, l’art. 4, comma 1, estende tale obbligo anche alle relative procedure legislative, comprese le loro varianti sostanziali. La rete nazionale dei gasdotti, istituita dal decreto ministeriale 22 dicembre 2000, costituisce un programma di sviluppo della rete, che incide sul territorio, potenzialmente sulle matrici ambientali (suolo, aria, acqua), determinando localizzazioni e fabbisogni infrastrutturali a scala nazionale; numerose opere della rete nazionale dei gasdotti non sono conformi ai piani urbanistici e in tali casi il Ministero dello sviluppo economico, nell’ambito delle singole autorizzazioni delle opere, ha ritenuto di applicare la “variante automatica” agli strumenti urbanistici vigenti, che quindi vengono modificati attraverso l’autorizzazione stessa; presenta le stesse criticità procedurali per quanto riguarda l’assenza di VAS; per il tratto Sulmona-Foligno (progetto depositato il 3 febbraio 2005; decreto ministeriale n. 70 del 2011) sono stati rilasciati i decreti di compatibilità ambientale del Ministero dell’ambiente e del territorio e del mare, di concerto con il Ministero per i beni e le attività culturali, comprensivi sia della VIA che della Vinca. In via ordinaria i decreti di compatibilità ambientale hanno durata di 5 anni ma nel caso specifico risultano di fatto illimitati nel tempo grazie al combinato disposto di diverse norme che hanno fatto salvi i procedimenti avviati prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 4 del 2008. In tal senso, la Commissione europea ha aperto la procedura di indagine EU Pilot 6730/14/ENVI ritenendo contraria alla direttiva 92/43/CEE “Habitat” la mancanza di scadenza ai pareri relativi ai procedimenti di Vinca; la sentenza n. 67 del 2010 della Corte costituzionale evidenzia espressamente la necessità di tener conto delle mutate condizioni ambientali nei procedimenti amministrativi,

si chiede di sapere:

se e quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere per sottoporre a VAS e Vinca la rete nazionale dei gasdotti e le sue varianti, nonché i piani di sviluppo dei concessionari; quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di prevedere che i singoli progetti infrastrutturali di gasdotti e opere connesse non coe renti con i piani urbanistici vigenti, come la centrale di spinta e compressione del gas prevista a Sulmona, siano sottoposti a VAS, anche in forma coordinata con le procedure di VIA e Vinca eventualmente svolte; se, nei limiti delle proprie attribuzioni, non intendano intraprendere iniziative di ulteriore verifica e analisi tecnico-giuridica delle autorizzazioni rilasciate per i gasdotti e le opere connesse, in mancanza delle valutazioni ambientali che interessano territori vulnerabili sotto il profilo ambientale; se non ritengano che i mutamenti ambientali, socio-economici e degli scenari energetici, compresi quelli causati dai sismi e degli incendi del 2017, insistenti sul tracciato del gasdotto “Dorsale adriatica” possano essere oggetto di approfondimento anche ai sensi e per gli effetti delle previsioni di cui all’art. 28 del decreto legislativo n. 152 del 2006.