VACANZE NEL TICINO: MELIDE

a cura di Giancarla Silvestrini

Settembre 2019 – Sulle rive del lago di Lugano, nella regione svizzera di lingua italiana si trova Melide,   circondata da montagne come il Monte Generoso, il San Salvatore e il Monte San Giorgio. Un paesaggio emozionante ricco di monumenti e luoghi di interesse come la suggestiva Chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta, eretta nel VI-VII secolo e ricostruita nel 1590 da Domenico Fontana, la Cappella della Santa Croce eretta nel 1626, e il Ponte-diga di Melide, costruito nel 1844-1847 da Pasquale Lucchini.

Ci siamo informati nel visitarla ed abbiamo appreso che la prima citazione documentata di Melide si trova negli Statuti di Como promulgati alla fine del XIII secolo, in cui la piccola località lacustre figura fra i Comuni ai quali Como imponeva l’obbligo di portare alla sua pescheria una determinata quantità di pesce durante la quaresima. Melide contava allora poche famiglie, dedite all’agricoltura, alla pesca e al traghetto. La principale fonte di reddito derivava tuttavia dall’attività in campo edilizio. Dai testi antichi emerge infatti che l’emigrazione di scalpellini, muratori e architetti era diffusa già nel 1100. Questi lavoratori della pietra o “magistri”, come venivano chiamati, trovavano lavoro in Piemonte e in Lombardia. Nel Rinascimento l’emigrazione melidese acquista notorietà e assume proporzioni tali da creare grossi vuoti nella comunità locale. Lo attesta un ruolo militare fatto allestire dal duca Gian Galeazzo Sforza, dal quale risulta che alla fine del 1400 a Melide erano abili al servizio solo cinque uomini. L‘apice della fama dei magistri nati a Melide venne raggiunta con Domenico Fontana (1543-1607), architetto alla corte pontificia di Roma e poi alla corte reale di Napoli, e con Matteo Castelli (ca. 1555-1632), architetto del Re di Polonia. La particolare posizione geografica del Comune ha inoltre giocato un ruolo fondamentale, tanto che nel Medioevo e nel Rinascimento Melide rappresentava un passaggio obbligato per pellegrini, studenti e mercanti che si recavano nella vicina Penisola. Un grossissimo impulso alla vita indigena fu poi generato dalla costruzione del ponte-diga (nel 1847) e della soprastante linea ferroviaria (nel 1874), opere che crearono le condizioni ideali per lo sviluppo industriale di Melide, scandito dallo sbocciare di fabbriche e posti di lavoro: la fornace per la produzione della calce, la distilleria (situata nell’ormai sconsacrato ospizio di S. Spirito), la fabbrica di sapone presso le Cantine di Fondo, la Birreria Conti, la fabbrica di sigari “La Nazionale” (attiva fin verso il 1930) e la fabbrica di campane della famiglia Bianchi, alle quali va aggiunta l’apertura di alberghi, cantine e osterie. Il passaggio della linea ferroviaria, inoltre, richiama nuovi turisti, e dal 1968, con la realizzazione dell’autostrada, Melide risulta un punto cruciale lungo l’asse nord-sud che attraversa l’Europa.

Grande attrazione, nota in tutto il mondo, è la famosa Swissminiatur, che quest’anno compie 60 anni, un parco all’aperto dove si può avere una visione generale della Svizzera in miniatura, una vera gioia per tutti coloro che vogliono visitarla, noi lo abbiamo fatto!

Swissminiatur: Scopriamo la sua fantastica storia      

(Da Laura Righettoni Communication Manager Swissminiatur)

“Il 6 di giugno del 1959 aprivano i battenti di Swissminiatur, il primo parco a tema della Svizzera. Allora c’erano 12 modelli e il successo fu strepitoso. Il Castello di Chillon, il Kapelbrücke o ancora il complesso dello Schilthorn-Piz Gloria sono ancora tutti presenti, a pochi passi l’uno dall’altro. E le nuove miniature, oggi se ne contano in totale 128 tra castelli, monumenti, case tipiche svizzere e trenini, si inseriscono perfettamente nell’armonioso quadro d’insieme.

Un’azienda che è riuscita a crescere e a innovarsi costantemente negli anni. Ora nell’era del digitale, non è un’eredità facile. Il passaggio del testimone alla terza generazione avviene al momento giusto e in occasione dei festeggiamenti del 6 giugno, Joël Vuigner assumerà ufficialmente l’attività del padre Dominique.

Benché gli svizzeri e i ticinesi siano sempre al centro dell’attenzione, da oltre 10 anni Swissminiatur è presente in numerosi mercati emergenti, dalla Corea alla Cina, dal mercato arabo, all’India, al Sud-Est asiatico, l’Ucraina, il Brasile e da quest’anno anche in Vietnam.

“La continuità di essere presenti su questi mercati apre sempre nuovi contatti professionali con i tour operator e le numerose agenzie viaggi. Rafforza anche la voglia di creare dei pacchetti e delle offerte combinate che agevolano entrambi”, racconta Joël Vuigner.

Il nuovo brand

La novità su tutte per il festeggiamento del giubileo è stata la creazione del nuovo brand che ha innovato l’intera immagine del parco Swissminiatur, un restyling flessibile, reattivo! La storica mascotte, lo scoiattolo Rudy è stato sapientemente rivisto in chiave 2.0 dall’agenzia ferrise di Locarno.

“La presenza della mascotte Rudy nel marchio permette all’immagine coordinata di variare e di essere flessibile, sia nella proposta commerciale che istituzionale. Rudy è rappresentato gigante rispetto alla miniatura che tiene in mano, che coccola come qualcosa da amare”, spiega Michel Ferrise.

Azienda formatrice, un segnale forte a favore della formazione professionale

Swissminiatur è infatti da quest’anno, azienda formatrice in campo artistico. L’impegno nella formazione professionale di un apprendista disegnatore 3D nasce proprio dalla volontà di far riscoprire la passione per il lavoro manuale.

Tutte le miniature presenti all’interno del parco sulle rive del Ceresio, sono infatti interamente costruite e decorate a mano dal team di decoratori e artigiani che tutti i giorni se ne prendono grande cura”.