RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI AIMI: sulla vicenda della diciottenne saudita Rahaf Mohammed al-Qunun (risp. DEL RE, vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale)

AIMI  al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Premesso che: recentemente le cronache nazionali e internazionali hanno reso nota la vicenda di Rahaf Mohammed al-Qunun, diciottenne saudita fuggita dal suo Paese, dopo aver abiurato la religione islamica e poiché temeva per la sua vita;

la diciottenne ha condiviso e sta tuttora condividendo la sua storia sui social network: ha raccontato di non poter, né lavorare, né studiare nel suo Paese e di voler essere libera di studiare e decidere del suo futuro;la ragazza si era barricata in una camera di albergo all’aeroporto di Bangkok, dove aveva fatto scalo dopo essersi imbarcata per l’Australia di

nascosto durante un viaggio con la famiglia in Kuwait. All’aeroporto di Bangkok alcuni funzionari le avevano sequestrato il passaporto, poiché priva di visto d’ingresso per la Thailandia;nelle ultime ore, la Polizia thailandese ha assicurato che non per-metterà il rimpatrio della diciottenne contro la sua volontà. Il caso della giovane sarà inoltre esaminato dell’ufficio rifugiati dell’Onu;la vicenda è seguita in questi giorni anche dalla dottoressa Margherita Saltini, Segretario generale del DEMYC, l’organizzazione dei giovani appartenenti al Consiglio d’Europa, che ha richiesto una chiara presa di posizione per la soluzione di questo delicato problema;

la vicenda della giovane è simile a quella di tante altre donne saudite, che non possono decidere del proprio destino. Dare tutela e protezione a lei, farle sentire la vicinanza dell’Italia, significa riaffermare con convinzione, al di sopra di ogni al tra cosa, l’inviolabilità dei diritti umani e i principi democratici, che animano il nostro Paese attraverso la Carta Costituzionale,si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa; se stia monitorando la vicenda e se intenda attivarsi per garantire rifugio e asilo nel nostro Paese alla 18enne Rahaf Mohammed al-Qunun. (9 gennaio 2019)

RISPOSTA– La Farnesina, molto sensibile alla questione, ha seguito la vicenda della giovane cittadina saudita tramite l’ambasciata a Bang-kok sin dalla diffusione delle prime notizie. La ragazza, residente in Kuwait, è stata fermata dalle autorità thailandesi presso l’aeroporto di Bangkok il 5 gennaio 2019 durante il suo transito verso l’Australia, dove intendeva chiedere asilo a seguito di asseriti maltrattamenti inflitti dalla famiglia.

In un primo momento, non essendo in possesso dei requisiti per la concessione di un visto, le autorità thailandesi erano in procinto di reinviarla in Kuwait. Tramite i social media, la giovane ha chiesto asilo ai Governi di Australia, Canada, Stati Uniti e Regno Unito.

La nostra ambasciata si è tenuta in stretto contatto con altre rappresentanze diplomatiche accreditate in Thailandia (di Svezia, Germania e Regno Unito) e con la delegazione UE, oltre che con il rappresentante dell’alto commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) a Bangkok, l’italiano dottor De Vincentiis.

Alla luce della grande mobilitazione mediatica e dei passi svolti a livello diplomatico sulle autorità thailandesi, queste ultime hanno sospeso l’espulsione della giovane e hanno acconsentito a una visita da parte dell’U-NHCR. Alla giovane è stato infine concesso asilo in Canada, ove è giunta l’11 gennaio.

La Farnesina continuerà, anche in coordinamento con i Partner UE, a monitorare la vicenda e, più in generale, la situazione dei diritti delle donne nel mondo, la cui tutela e promozione rappresentano una priorità per la politica estera italiana in materia di diritti umani, anche nell’ambito dell’azione in Consiglio diritti umani ONU, di cui il nostro Paese è membro per tre anni dal 1° gennaio 2019.

Il Vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale DEL RE

(26 marzo 2019)