Intervento del Presidente Conte al 170° anniversario di Cassa Depositi e Prestiti

18.11.2019 – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo i doverosi saluti al Presidente della Repubblica, al Presidente della Camera, ai Ministri e alle Autorità presenti, è così intervenuto al 170° Anniversario di Cassa Depositi e Prestiti che ha avuto luogo presso l’ex Poligrafico dello Stato:

“Il ruolo prezioso di questa istituzione a sostegno della crescita, degli investimenti, dell’occupazione e dello sviluppo territoriale del Paese rende naturale – direi – finanche doverosa la mia presenza a questo evento.

Sin dalla sua fondazione, nel 1850, Cassa Depositi e Prestiti ha saputo interpretare – attraverso la sapiente e oculata gestione del risparmio degli italiani – l’esigenza di certezza, solidità e stabilità di cui il Paese ha sempre e continuerà sempre ad avere bisogno..

Nello stesso tempo, Cassa è stata un operatore economico capace di muoversi sul mercato con uno straordinario dinamismo, sempre orientato al futuro, alle sfide che il Paese, nel corso dei decenni, ha affrontato per accrescere la sua produttività e la sua competitività.
Possiamo affermare, senza rischiare la retorica, la soverchia enfasi che Cassa è il miglior esempio dell’Italia che investe su se stessa.
Del resto, la storia di Cassa Depositi e Prestiti, che oggi celebriamo, è legata a doppio filo, fin dalla formazione del Regno, alla storia economica, sociale e politica del Paese: Cassa ha attraversato tutte le stagioni della nostra storia, senza mai interrompere la propria attività, dimostrando una fedeltà alla causa nazionale, meritevole della più alta considerazione, del massimo riconoscimento.

Anche oggi, la sua particolare vocazione “nazionale” è riconosciuta da tutti e rappresenta un prezioso patrimonio da tutelare e da valorizzare. Il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti costituisce, infatti, un operatore unico, soprattutto perché mostra una particolare considerazione della sostenibilità economica e finanziaria delle operazioni e, al tempo stesso, alla tutela del risparmio raccolto e investito. La sua missione istituzionale si realizza grazie ai 27 milioni di italiani che, ogni giorno, affidano ad essa i propri risparmi, quantificabili, allo stato, in circa 260 miliardi di euro annui. Proprio grazie a queste preziose risorse e a quelle raccolte sul mercato, Cassa è stata in grado, nel 2018, di mobilitare ben 36 miliardi di euro a favore dell’economia italiana.Massima è la cura verso l’interesse pubblico, da sempre stella polare della propria azione, a supporto dei principali settori produttivi del Paese.
Tramite le competenze finanziarie e industriali mutuate da tutte le realtà del Gruppo, Cassa svolge attività di assoluta importanza per il settore pubblico sia per la crescita delle imprese, dalle start-up alle piccole e medie imprese, fino alle società di rilievo strategico. Tra queste, è importante ricordare – è stato fatto anche in precedenza – il sostegno all’internazionalizzazione e all’export, il supporto alle piccole e medie imprese per un accesso più agile, più diffuso al credito, le attività di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e il “social housing”, l’edilizia scolastica a tacer d’altre attività.L’avvio quindi di questi celebrativi è per me e per tutto il Governo, che oggi è qui schierato, un’occasione per rinnovare la fiducia che l’Italia ripone da sempre in Cassa Depositi e Prestiti.
È una fiducia che assume un valore ancora maggiore alla luce – se mi permettete – della congiuntura economica che stiamo attraversando.
In un contesto macroeconomico di incertezza, in continua evoluzione, i riferimenti di un tempo sembrano svanire ed è forte il bisogno di certezze, di presìdi solidi in campo economico e sociale. Il rallentamento economico globale, che incide fortemente sul settore manifatturiero, si aggiunge, infatti, ad un gap infrastrutturale che amplia non soltanto il divario italiano rispetto alla frontiera tecnologica mondiale, ma accresce le disuguaglianze all’interno del Paese, ampliando le fratture che lo attraversano, tra Nord e Sud, fra aree urbane e aree interne, fra generazioni, fra categorie di lavoratori, e alimenta quel senso di precarietà, anche di sfiduci, di smarrimento, che rischia di rendere fragili gli sforzi per invertire il progressivo declino contro il quale, nella percezione dei cittadini, anche dei più giovani, sembra non esservi rimedio.

Al contrario, ritengo sia giunto il momento di agire insieme per invertire questo processo, cercando di contrastare le forze disgregatrici, allo scopo di unire quanto più possibile il Paese, a livello sociale, territoriale, economico, restituendo fiducia ai cittadini e alle imprese. I nostri territori devono riconquistare, oltre alla competitività, la coesione necessaria per poter affrontare le trasformazioni che l’Italia, al pari degli altri partner della famiglia europea, sta vivendo.In questa prospettiva, il Governo non intende guardare a Cassa Depositi e Prestiti come a uno strumento per risolvere questioni meramente contingenti, di breve periodo.Vogliamo, al contrario, adottare – con il contributo di Cassa – una prospettiva di ampio respiro, per progettare l’Italia di domani, identificando le direttrici di sviluppo sulle quali poter costruire nuova occupazione, aprire nuovi mercati, implementare nuove idee per l’innovazione tecnologica e digitale.
In questo senso, l’attenzione crescente di Cassa ai problemi locali si mostra in piena sintonia con l’impegno che il Governo vuole profondere per la rinascita dei territori. In tale prospettiva, Cassa, da semplice finanziatrice degli enti locali, ha ampliato – com’è noto – il proprio ruolo, fino a diventare un loro partner. Ha adottato un modello di presenza diffusa sul territorio, soprattutto affiancando gli enti nell’ideazione e nella realizzazione delle opere pubbliche.

Cassa ha accresciuto il suo impegno non soltanto per la realizzazione di grandi opere strategiche, ma anche di piccole opere, scuole e strade, a sostegno della rigenerazione urbana e della mobilità sostenibile, soprattutto grazie ai piani Città, già sottoscritti con diverse Regioni, con diversi Comuni.

Un’ulteriore direttrice strategica per il Governo è la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

L’intensità crescente dei cambiamenti climatici rischia di avere un impatto senza precedenti sulla qualità della nostra vita: ne abbiamo avuto, purtroppo, anche una triste testimonianza in questi ultimi anni, a causa dei numerosi eventi che hanno aggravato il dissesto idrogeologico, fino ad arrivare a quanto accaduto, in questi giorni, a Venezia, ma anche in varie altre aree della penisola, il centro, fino all’estremo sud. Ne approfitto anzi per confermare la massima attenzione di tutto il sistema della Protezione civile e del Governo e per ringraziare la macchina dei soccorsi che continua a intervenire e a vigilare attentamente, e con particolare riguardo all’opera che stanno svolgendo i vigili del fuoco, i volontari della Protezione civile.

Questi eventi calamitosi impongono una riflessione attenta, un’analisi senza infingimenti sulla fragilità dei nostri territori.

Mitigare i rischi ambientali e, nello stesso tempo, abbattere le emissioni, avere cura della qualità e della sicurezza del suolo, delle acque, dell’aria che respiriamo sono obiettivi primari sia per le generazioni presenti sia per quelle future, alle quali dobbiamo lasciare in eredità un pianeta più vivibile, più sicuro, precondizione essenziale per costruire una società, direi una civiltà, più inclusiva, più equa, più solidale.

La sfida della sostenibilità non va affatto vista come un vincolo allo sviluppo, ma – al contrario – costituisce una preziosa occasione per avviare una nuova rivoluzione tecnologica.

Nel corso della storia, le rivoluzioni industriali sono sempre state innescate da stagioni di grande innovazione, nelle quali la creatività dell’uomo ha potuto dispiegarsi liberamente per trasformare i processi produttivi alla luce di nuove scoperte.”

Per questa ragione, trasformare il nostro modo di produrre, il nostro modo di consumare, avvalendoci, in misura sempre crescente, di fonti di energia rinnovabile e riconsiderare una quota sempre più ampia dei nostri processi produttivi, in coerenza con modelli di economia circolare, può consentire di avviare una nuova “rivoluzione industriale”, questa volta realmente alleata – allo stesso tempo – dell’ambiente e dell’occupazione.

Lavoro, ambiente e salute sono beni di primaria importanza, tutelati dall’ordinamento giuridico in forma parimenti intensa. Non è accettabile che per tutelare uno di questi diritti la società sia posta davanti alla “scelta tragica” di sacrificare gli altri. Il riferimento alla tragicità delle scelte, rende scoperta la citazione di quel bellissimo saggio di Calabresi e Bobbit.

A tal proposito, vorrei esprimere, e mi avvio a conclusione, il mio apprezzamento per le energie profuse in questa direzione da Cassa Depositi e Prestiti.

Proprio nelle scorse settimane, nel corso della mia visita a Ravenna, a Marina di Ravenna, ho potuto apprezzare ad esempio l’iniziativa che Cassa, insieme ad altre società del Gruppo, sta realizzando per ricavare energia dal moto ondoso, (è stata anche menzionata l’iniziativa dal Dott. Palermo).

Si tratta di un progetto in grado di coniugare innovazione, tecnologia e ambiente. È un modello del “saper fare” italiano per affrontare la transizione energetica e i cambiamenti climatici, sfruttando forme di energia pulita; al contempo, è un esempio di quella capacità di “fare sistema”, che l’Italia deve ulteriormente rafforzare.

Sempre di recente, ho appreso con soddisfazione dell’accreditamento di Cassa Depositi e Prestiti quale prima istituzione finanziaria italiana presso il Green Climate Fund, il fondo globale promosso dalle Nazioni Unite, che mira a favorire la realizzazione di investimenti per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.

Si tratta di un passaggio importante che testimonia l’impegno del nostro Paese per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sono certo che non mancheranno ulteriori occasioni nelle quali Cassa saprà dimostrare quella che ho prima definito la sua peculiare “vocazione nazionale”.

Proprio grazie alla solidità della sua tradizione e al ruolo storico di cerniera fra istituzioni e territori, Cassa Depositi e Prestiti rappresenta l’istituzione che – più di ogni altra – può agire da protagonista per rendere il nostro Paese più verde, più inclusivo e più innovativo.

La sua capacità di “rinnovarsi nella continuità”, al servizio del Paese, ci insegna che, se l’Italia crede in se stessa, può vincere le sfide più difficili e superare gli ostacoli sulla strada della crescita e dello sviluppo sociale e sostenibile.

Per questa ragione, a nome del Governo, porgo a Cassa Depositi e Prestiti i miei più sentiti auguri per un anniversario così importante e la ringrazio per la convinta determinazione a credere nell’incomparabile patrimonio che il nostro paese racchiude, ricco di risorse naturali, di bellezze artefatte,  di energie creative, di straordinaria capacità di resilienza e vitalità, la vitalità di un popolo che pur tra mille difficoltà ed eventi avversi, sa dimostrarsi tenace, operoso, sa mantenersi geloso custode dei propri valori di civiltà.

Auguri Cassa.