Inondazioni 2018: in arrivo più di 250 milioni di euro in aiuti UE per l’Italia

03-09-2019 – Martedì, la commissione per i bilanci ha approvato la mobilitazione di un totale di 293,5 milioni di euro, in seguito agli eventi meteorologici estremi del 2018 in
Italia, Austria e Romania.
I 293,5 milioni di euro del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) approvati sono così ripartiti: 277,2 milioni di euro per l’Italia per le forti piogge, le inondazioni e le frane avvenute nell’autunno 2018; 8,1 milioni di euro per l’Austria, a seguito degli stessi eventi meteorologici e 8,2 milioni di euro per la regione nordorientale della Romania, dopo le inondazioni avvenute nell’estate 2018.
Nell’autunno del 2018 quasi tutte le regioni italiane, da nord a sud, sono state colpite da fenomeni meteorologici estremi che hanno causato frane, alluvioni e caduta di alberi, e all’origine di decine di decessi. Fra i danni materiali, si sono registrati gravi interruzioni delle reti stradali e fluviali, allagamenti di edifici pubblici e privati, interruzioni delle reti elettriche e del gas, oltre a perdite significative nei settori del legname e del turismo.
La commissione per i bilanci ha inoltre approvato un aumento di 100 milioni di euro per i programmi UE Orizzonte 2020 (80 milioni di euro per il finanziamento della ricerca) ed Erasmus+ (20 milioni di euro per la mobilità giovanile), come stabilito nell’accordo sul bilancio UE 2019 fra Parlamento europeo e Consiglio del dicembre 2018.
In un’altra votazione della commissione parlamentare, i deputati hanno deciso di restituire agli Stati membri dell’UE 1,8 miliardi di euro a partire dal 2018, attraverso una riduzione dei contributi dei paesi al bilancio dell’UE. Si tratta di una routine annuale, con un’eccedenza solitamente derivante dagli interessi di mora e dai pagamenti di ammende ricevuti dalla Commissione, nonché dalla sotto-esecuzione dei programmi dell’UE. Prima di poter avere effetto, le relazioni dovranno essere approvate dal Parlamento nel suo insieme (votazioni previste nel corso della sessione plenaria del 16-19 settembre a Strasburgo) e dal Consiglio dei ministri UE.