Brexit: il nuovo PE ribadisce l’accordo di ritiro già negoziato

Il neo-eletto Parlamento europeo conferma il suo sostegno alla posizione precedentemente negoziata dall’UE per l’uscita del Regno Unito dall’Unione. Punti fermi restano la certezza giuridica rispetto agli obblighi finanziari UK, alle garanzie per i cittadini e alla situazione dell’Irlanda.

19 settembre 2019 – I deputati europei riuniti in Plenaria a Strasburgo hanno approvato mercoledì 18 settembre una risoluzione che ribadisce il sostegno del PE a una Brexit “ordinata”, affermando che l’accordo di recesso già negoziato è equo, equilibrato e garantisce la certezza del diritto.

 La risoluzione à stata approvata con 544 voti favorevoli, 126 contrari e 38 astensioni.

I deputati si sono impegnati a respingere qualunque accordo di recesso che non preveda alcun meccanismo di salvaguardia (backstop) dello status quo in Irlanda.

La salvaguardia dei diritti e delle scelte di vita dei cittadini UE nel Regno Unito e dei cittadini britannici nell’Unione resta la massima priorità del Parlamento europeo. 

Il Regno Unito unico dovrebbe essere totalmente responsabile in caso di “no deal” e delle gravi conseguenze che l’uscita senza accordo comporterebbe. Inoltre, gli obblighi e gli impegni rimarrebbero in vigore (in particolare in materia di transazioni finanziarie, protezione dei diritti dei cittadini e rispetto dell’Accordo del Venerdì Santo) e sarebbero condizioni determinanti per qualsiasi relazione futura tra Unione europea e UK.

I deputati aprono alla possibilità di un’ulteriore proroga del termine dell’articolo 50 – che prevede l’uscita entro il 31 ottobre 2019 – se richiesta dal Regno Unito e pienamente giustificata. La proroga non dovrebbe incidere sul lavoro e sul funzionamento delle istituzioni comunitarie.